Quando Dio parla, crea: “Dio disse: Sia luce! E luce fu”. (Genesi 1:3)
“Poi Dio disse: «Vi sia una distesa tra le acque, che separi le acque dalle acque». [……] E così fu.” (Genesi 1:6,7)
“Poi Dio disse: «Facciamo l’uomo a nostra immagine, […..] Dio creò l’uomo a sua immagine.” (Genesi 1:26,27)
Dio parlò e le cose furono create, questo fu il metodo, questo fu il criterio che Dio utilizzò per creare ogni cosa: la Sua Parola.
Noi sappiamo che siamo stati creati a immagine di Dio, gli assomigliamo, possiamo agire come Lui agisce, possiamo parlare e, con le nostre parole, creare.
L’apostolo Paolo scriveva ai Corinti: “Siccome abbiamo lo stesso spirito di fede, che è espresso in questa parola della Scrittura: «Ho creduto, perciò ho parlato», anche noi crediamo, perciò parliamo” (2 corinzi 4:13)
Credere e parlare, tutto inizia da ciò che crediamo e che esce dalla nostra bocca.
C’è potere nelle nostre parole!
In Proverbi 18:21 leggiamo: “Morte e vita sono in potere della lingua”
Non ci sono parole neutrali, quando noi parliamo parleremo morte o parleremo vita, questo significa che la nostra parola costruirà oppure distruggerà, ogni cosa che diciamo ha una conseguenza: costruire o distruggere.
“Io vi dico che di ogni parola oziosa che avranno detta, gli uomini renderanno conto nel giorno del giudizio; poiché in base alle tue parole sarai giustificato, e in base alle tue parole sarai condannato”. (Matteo 12:36,37)
La parola oziosa non è una parola peccaminosa o sbagliata, ma è una parola vana, non buona, una parola che non porta alcun profitto.
La Scrittura dice che noi saremo giudicati per le parole oziose, probabilmente perché le parole hanno il potere di influenzare chi le ascolta.
Vita e distruzione dipendono da ciò che diciamo, sono in potere della nostra lingua.
A volte proclamiamo parole distruttive: “sono povero, finisco sempre male, i miei figli non impareranno mai, quest’uomo non si convertirà mai”. Perfino la nostra stsssa preghiera tante volte viene distrutta dalla nostra bocca, prima preghiamo “Signore aiutami”, poi uscendo dalla nostra cameretta di preghiera confessiamo distruzione. “Per il frutto delle sue labbra uno gode del bene,[….]. Chi sorveglia la sua bocca preserva la propria vita; chi apre troppo le labbra va incontro alla rovina”. (Proverbi 13:2-3)
Dobbiamo cambiare il nostro modo di parlare, alcune volte dobbiamo fare silenzio, restare zitti.
La nostra parola di oggi creerà il nostro domani.
La Bibbia dice che noi avremo qualunque cosa confessiamo: “Gesù rispose e disse loro:“Abbiate fede in Dio! In verità io vi dico che chi dirà a questo monte: “Togliti di là e gettati nel mare”, se non dubita in cuor suo, ma crede che quel che dice avverrà, gli sarà fatto”. (Marco 11:22-23)
Un mio amico ha un figlio, quando era più piccolo era molto vivace, aveva problemi a scuola, non studiava, era ribelle e l’insegnante aveva più volte manifestato il suo dissenso ai genitori.
Un giorno il mio amico e sua moglie ascoltarono un messaggio sul modo di parlare e cosi decisero di seguire il consiglio della Parola, si strinsero le mani e dichiararono: “Da questo giorno noi non parleremo più in modo distruttivo a nostro figlio”
Ogni volta che il bambino si rifiutava di studiare, anziché rimproverarlo, lo incoraggiavano: ”Non preoccuparti, tu sei intelligente, vedrai che riuscirai, tu ce la puoi fare, avrai buoni voti, per te sarà facile”.
Sappiamo che ogni uomo inizia ad avere una percezione di se’ in base a quello che ascolta di se’ da parte degli altri, questo proprio perchè c’è un principio spirituale che afferma che nelle parole c’è potere.
Qualcosa cominciò a cambiare nel cuore di questo bambino e, un anno dopo, divenne il più bravo della sua classe.
Ciò che cambiò tutta la situazione fu il modo in cui i genitori parlarono al loro figlio.
Noi come Chiesa abbiamo il potere di cambiare l’ambiente intorno a noi perché abbiamo Dio dalla nostra parte e niente è impossibile.
In Svezia c’è una piccola città, che si chiama Gnupen conosciuta da tutti perché negli anni “30, quando ci fu un risveglio spirituale, questa città fu benedetta economicamente, in poco tempo si svilupparono diverse attività commerciali, non c’era nessuno che non lavorasse.
A Uppsala invece, dove io vivevo, c’era povertà e il mio pastore, quando pregava per l’economia della città, dichiarava davanti a tutta l’assemblea:” Uppsala diventerà la nuova Gnupen”. Non era molto facile credere in un cambiamento economico perché lamia città mancava di attività economiche, l’80% degli abitanti erano studenti universitari.
Ma il cambiamento avvenne: la città cominciò a espandersi economicamente in modo impressionante, non si erano mai viste tante attività economiche, ma ciò che fu sorprendente per noi fu il titolo di un articolo che un giorno leggemmo su un giornale locale, che così recitava: “Uppsala è diventata la nuova Gnupen”
Con Dio possiamo sognare, possiamo desiderare di vedere le grandi opere Sue, possiamo perseguire grandi obiettivi, naturalmente obiettivi che edificano la vita spirituale, se solo li crediamo e li confessiamo con la nostra bocca.
“[….]se con la bocca avrai confessato Gesù come Signore e avrai creduto con il cuore che Dio lo ha risuscitato dai morti, sarai salvato; infatti con il cuore si crede per ottenere la giustizia e con la bocca si fa confessione per essere salvati “ (Ro 10:9,10)
La parola salvezza in greco è sōzō e il suo significato è: salvato, guarito, liberato, ristorato e completo.
E’ la nostra parola che ci ha reso salvi, quando noi abbiamo confessato siamo stati salvati.
Quando era ancora giovane avevo un grande desiderio nel mio cuore: predicare nelle grandi assemblee.
Un giorno un mio amico mi chiese “Quali sono i tuoi obiettivi? Io risposi: “Io predicherò in una Chiesa grandissima.”
La sua risposta fu: ”Ma chi credi di essere?”
Tempo dopo fui invitato in una Chiesa a predicare, quando giunsi sul posto vidi una grande tenda, e quando salii sul pulpito vidi davanti a me una grande folla di credenti. Stavo predicando a di 40.000 persone.
E’ necessario continuare a credere e a confessare fino a quando potremo vedere l’adempimento delle promesse di Dio.
“Cantino e si rallegrino quelli che si compiacciono della mia giustizia, e possano sempre dire: «Glorificato sia il Signore che vuole la pace del suo servo!”(Salmo 35:27)
Dobbiamo “sempre dire” se vogliamo compiacerci della giustizia di Dio.
Non si tratta di fare una confessione scritta da recitare tante volte al giorno, non è neanche ripetere una confessione e poi dichiararne altre, ma è cambiare radicalmente il nostro modo di pensare, parlare di benedizione, avere una confessione continua, una certezza nei nostri cuori, un’aspettativa viva.
Il diavolo naturalmente cercherà di rubare la nostra fede, di spegnere la nostra confessione di fede, lui conosce il potere della parola per questo ci spingerà a dichiarare parole distruttive, parole che uccidono.
E’ un combattimento che possiamo vincere solo se restiamo fermi, solo se manteniamo ferma la nostra confessione come è scritto in Ebrei 10:23-4:14: “Avendo dunque un grande sommo sacerdote che è passato attraverso i cieli, Gesù, il Figlio di Dio, stiamo fermi nella fede che professiamo”. “Manteniamo ferma la confessione della nostra speranza, senza vacillare; perché fedele è colui che ha fatto le promesse”.
………così avremo qualunque cosa confesseremo!
Past. Thomas Jhonson