L’AMORE VERO DI DIO

Ferite, delusioni, tradimenti, sono un argomento purtroppo conosciuto da tutti, chi potrebbe dire di non avere mai vissuto il dolore dell’abbandono, chi potrebbe dire di non avere mai sperimentato la sofferenza del rifiuto.

Le nostre emozioni purtroppo giocano spesso un ruolo fondamentale nella nostra vita, ci influenzano, a volte addirittura ci dominano e ci guidano, le ferite dell’anima tracciano un sentiero che non vorremmo percorrere.

Diventa sempre più difficile potersi fidare, continuare ad amare.

Chissà quante volte Dio è stato ferito, Dio ha un’anima, in ebrei è scritto: “ il mio giusto vivrà per fede e se si ritrae indietro l’anima mia non  lo gradisce” (Eb 10:38),  Dio ha dei sentimenti , vive delle emozioni,  come noi, Lui si rattrista quando viene ferito, rigettato o abbandonato , ma le sue reazioni sono sempre molto diverse dalle nostre.

Ci sono esempi nella bibbia in cui leggiamo che Dio è stato deluso, per esempio quando all’inizio della creazione Dio vide che l’uomo era malvagio e si penti di averlo creato, oppure quando il re Saul disubbidì, oppure quando Israele che, nonostante era stato tratto fuori e liberato dagli egiziani grazie all’intervento di Dio, scelse di farsi governare da un re anziché da Dio e il Signore disse a Samuele “ Samuele non hanno rigettato te, ma hanno rigettato me”

Ogni giorno Dio sopporta l’atteggiamento del popolo,  nel salmo 7 verso 11 è scritto: “Dio è un giusto giudice lui si adira o si disgusta ogni giorno”, ogni giorno Lui viene ferito, rigettato, ma ogni giorno continua a manifestare grazia, a manifestare amore.

Perché Dio continua ad amarci nonostante tutto e  non ci tratta come noi meritiamo? Forse perché Lui è Dio?

No, perché il suo amore è inalterabile, irremovibile, incrollabile, il Suo amore è l’amore vero, è l’amore autentico e  tutto ciò che è diverso da questo è solo imitazione.

La Bibbia dice in Romani 5:6 che “mentre eravamo ancora senza forza Cristo, a suo tempo, è morto per gli empi”

senza forze cioè deboli, ma deboli in che cosa?

  • Eravamo deboli moralmente . La morale non è etica, quando si parla di morale non ci si riferisce a discorsi di elevato valore, la morale  riguarda il comportamento, riguarda le azioni, essere deboli moralmente significa non sapere agire.
  • Eravamo deboli nella comprensione, significa essere senza alcun discernimento. Non volere comprendere è una debolezza  che ci rende vulnerabili, esposti a ogni filosofia perché privi di forti convinzioni .
  • Eravamo deboli nella volontà perché su di noi governava il peccato e per questo eravamo incapaci di esercitare una libera volontà.

 Dio mostra la grandezza del proprio amore  in questo che Cristo è morto per noi mentre eravamo senza forza: senza forza morale, senza discernimento e senza volontà di cambiamento.

Certamente non è perché, come qualcuno pensa, Dio ha deciso di chiudere un occhio davanti ai nostri peccati Non e ‘perché, come qualcuno pensa, alla fine Lui è buono e salverà comunque tutti.

L’amore di Dio non gli fa chiudere un occhio davanti al peccato, non lo fa girare dall’altra parte, al contrario il Suo amore attirerà ogni creatura a sé.

L’amore che Dio ha per questo mondo corrotto condurrà sempre al ravvedimento e alla conversione. “Dio ha tanto amato il mondo che ha dato il suo unigenito figlio affinché chiunque crede non perisca ma abbia vita eterna” (Gv 3:16)

Il suo amore guiderà sempre il peccatore dal peccato alla croce e la Chiesa dalla croce all’eternità .

Dio conosce il peso del peccato, e sa che solo il Suo amore può farci recuperare la libertà e l’autostima, purtroppo  la cecità e l’ostinazione dei nostri cuori ci hanno convinto che non c’è alcun male nel peccato, ormai anche gli psicologi stanno trattando i disagi psichici con terapie di recupero che tendono sempre più a minimizzare la gravità del peccato per la liberazione delle coscienze dai sensi di colpa, ma Dio sa che l’uomo non sarà mai libero fino a quando il peccato non sarà rimosso dalla propria coscienza.

Nell’amore di Dio noi troveremmo sempre: bontà, benevolenza, pazienza, compassione, benignità, caratteristiche che sempre manifesterà nei nostri riguardi, perché  il Suo Spirito ci brama fino alla gelosia, (Gc 4:5) e la Sua gelosia è protezione per noi, questa è la grandezza del Suo amore, un amore non compreso, frainteso, a volte ferito, Dio non si ferma davanti alle delusioni, Lui non chiude le porte della grazia, il Suo è un amore disposto a restarci accanto per aiutarci a superare ciò che da soli non riusciamo a superare, e Dio lo farà anche quando continuiamo ad opporci alla Sua volontà.

Lui è disposto a subire l’ostilità della Sua creatura, perché Il Suo amore è protettivo.

Ecco  perché Dio  non sceglierà mai uno a danno dell’altro, non sceglierà chi fa opere maggiori, o chi ha un senso più alto di auto giustizia, e neanche chi pensa di essere più amato di un altro.

Comprendere l’amore di Dio significa comprendere la gravità del nostro peccato e la riconoscenza sarà la nostra  risposta a questo amore.

Un giorno una peccatrice a casa di un fariseo lavò i piedi di Gesù con le sue lacrime e glieli asciugò con i suoi capelli e quando il fariseo contrastò Gesù per avere accettato che una peccatrice gli si avvicinasse, Gesù gli rispose “Perciò, io ti dico: i suoi molti peccati le sono perdonati, perché ha molto amato; ma colui a cui poco è perdonato, poco ama”(Lu 7:47)

 Paolo prega per la Chiesa di Efeso che possa conoscere sempre più questo amore: “Per questo motivo piego le ginocchia davanti al Padre, [..….]  perché, radicati e fondati nell’amore,  siate resi capaci di abbracciare con tutti i santi quale sia la larghezza, la lunghezza, l’altezza e la profondità dell’amore di Cristo e di conoscere questo amore che sorpassa ogni conoscenza, affinché siate ricolmi di tutta la pienezza di Dio.(Ef 3:14-19)

Lo Spirito Santo vuole aiutarci a scoprire la profondità dell’amore per insegnarci ad amare come Dio ama, questo non è impossibile perché la Bibbia dichiara che “..… l’amore di Dio è stato sparso nei nostri cuori mediante lo Spirito Santo che ci è stato dato. (Ro 5:5)

Pietro ha un grande suggerimento per ognuno di noi: “aggiungete [………..] alla pietà l’affetto fraterno; e all’affetto fraterno l’amore.(2Pi 1:5-7) .

Aggiungere l’amore significa non mettere più la nostra vita al centro, ma la vita degli altri.

Aggiungere l’amore significa praticare: bontà, benevolenza, pazienza, compassione, benignità.

Quando diciamo di  amare, dovremmo accertarci di manifestare queste caratteristiche perché se mancano, ogni volta che saremo delusi, i nostri cuori si riempiranno di amarezza con ogni sorta di cattiveria , ogni volta che saremo delusi i nostri cuori saranno cuori feriti

e saremmo costretti a scoprire che quello che, fino a quel momento noi abbiamo definito amore, non era l’amore inalterabile, irremovibile, incrollabile di Dio, ma solo una sua imitazione.

………una stupida e  incresciosa imitazione che ha ferito il nostro cuore e che ferisce il cuore di Dio.

                                                                                                                Emanuele Campo e Pastore della CEBA CHURCH di Busto Arsizio VA. Ha conseguito il Bachelor in Studi Religiosi della University of Wales presso la Facoltà Pentecostale di scienze religiose in Bellizzi (SA). Ha collaborato con una missione interdenominazionale dal 1987 al 1998 acquisendo una formazione evangelistica. 

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