LA CIRCONCISIONE DEL CUORE

Dopo quattrocentotrenta anni di schiavitù in Egitto il popolo di Dio era veramente stanco, Dio ascoltò il loro grido e la Scrittura ci dice che “scese per liberarli dalla mano degli egiziani” Es 3:8

Ma il faraone era ostinato e non voleva lasciarli partire, Dio inviò il suo servo Mosè per ben sette volte a intimargli: ”Così dice l’Eterno: Lascia andare il mio popolo perché mi serva.” Es 8:1

La risposta del faraone fu sempre la stessa: ‘Siete dei pigri! siete dei pigri! Per questo dite: Andiamo a offrir sacrifici all’Eterno. Or dunque andate a lavorare! non vi si darà più paglia e fornirete la quantità di mattoni prescritta’ .Es 5:17,18.

Il faraone non era disposto a lasciare andare il popolo di Dio, non era assolutamente intenzionato a perdere i suoi schiavi, ma Dio era legato al popolo da un patto, un patto stipulato qualche secolo prima con Abramo: il patto della circoncisione “Sarete circoncisi; questo sarà il segno del patto tra me e voi” Ge 7:11.

La circoncisione consisteva in un intervento nella carne che doveva essere praticato a ogni bambino maschio all’ottavo giorno di vita e  questo aveva il suo significato spirituale: Dio aveva creato ogni cosa in sette giorni e all’ottavo giorno il bambino veniva circonciso, questo segno nella carne sarebbe stato il segno che lo avrebbe identificato come appartenente a Dio e come collaboratore di Dio, partecipe all’opera della creazione, scelto per assicurare il bene per ciò che Dio aveva creato.

La circoncisione rappresentava quindi per Dio e per ogni Israelita:

  • il segno del patto che Dio stesso aveva stabilito con loro;
  • il segno della loro appartenenza a Dio;
  • il segno che garantiva il diritto alla benedizione e alle promesse Dio.

E la benedizione si stava ora manifestando, il popolo di Israele veniva liberato dalla mano potente di Dio, il tempo della schiavitù era passato, finalmente era giunto il grande esodo, iniziava un nuovo cammino, tutti in marcia verso una grande eredità.

Questa liberazione si sarebbe ricordata ogni anno nel primo mese dell’anno, il mese di nissan, l’anno si apriva con questa celebrazione  della pasqua per ricordare al popolo il passaggio dalla schiavitù alla libertà e Dio chiama Mosè e Aronne e istituisce delle norme per questa celebrazione e la norma prevedeva che nessuno incirconciso poteva avvicinarsi alla pasqua, tranne coloro che erano legati a Dio dal patto della circoncisione, un patto che comunicava vita e libertà, un diritto che solo i circoncisi avevano: “Il Signore disse a Mosè e ad Aaronne: «questa è la norma della pasqua: nessuno straniero ne mangi, ma ogni schiavo che avrai comprato potrà mangiarne, dopo essere stato circonciso,  lo straniero di passaggio e il mercenario non potranno mangiarne[………..], siano prima circoncisi tutti i maschi della sua famiglia. poi venga pure a fare la pasqua, e sia come un nativo del paese; ma nessun incirconciso ne mangi.” Esodo 12:43- 48

Ma la circoncisione nel tempo divenne solo una forma e Dio inviò Geremia a parlare al  popolo di Giuda perché circoncidessero non solo la loro carne, ma anche i loro cuori: ”Circoncidetevi per il Signore, circoncidete i vostri cuori, uomini di Giuda”Gr 4:4

Non solo una circoncisione esteriore, ma una circoncisione più profonda, la circoncisione del cuore.

L’apostolo Paolo nel nuovo testamento dirà: “In lui voi siete anche stati circoncisi d’una circoncisione non fatta da mano d’uomo, ma della circoncisione di Cristo, che consiste nello spogliamento del corpo della carne” Colossesi 2:1

Oggi la Chiesa è il popolo di Dio, legata a Dio da un patto eterno, lavata dal sangue di Gesù, perdonata dalla grazia di Dio, in Cristo siamo stati circoncisi di una circoncisione più profonda, una circoncisione di cuore.

La chiamata a lasciarci circoncidere deve riguardare ogni aspetto della nostra vita, Dio vuole che ogni parte di noi sia circoncisa, sia segnata, anche il nostro orecchio, il popolo di Dio non sapeva ascoltare, Dio aveva inviato Geremia affinché conoscessero la Sua volontà e la volontà di Dio era che Giuda si sottomettesse ai babilonesi per ricevere disciplina e correzione, ma il popolo era duro d’orecchio: ”noi non andremo a Babilonia” Geremia li dichiarò incirconcisi di orecchio “Ecco, il loro orecchio è incirconciso, essi sono incapaci di prestare attenzione;[…].” Ge 6:10

La volontà di Dio è che li nostro cuore e il nostro orecchio siano circoncisi, affinché possiamo ascoltare la sua voce che ci invita ad allontanarci sempre di più da tutto ciò che ci rende schiavi.

Con la circoncisione della Chiesa Dio ratifica gli stessi principi:

  • Stabilisce con noi il patto di grazia;
  • Decreta la nostra nuova identità, ora siamo il suo popolo, siamo riconosciuti come coloro che Gli appartengono. Dio considera importante il sentimento di appartenenza, quando Paolo perseguitava i cristiani Gesù lo ha fermato sulla via di Damasco e gli ha chiesto:” Saulo Saulo perché’ mi perseguiti” Atti 22:7 . Nell’antico testamento quando una tribù era minacciata tutto il popolo era pronto a difenderla, si muovevano come un solo uomo.

Oggi purtroppo il sentimento manca, le persone non si sentono più appartenenti a nessuno, a volte  neanche alle proprie famiglie e questo si ripercuote in tutte le sfere sociali e religiose, ma la Parola di Dio dice: ”quanto è buono e piacevole che i fratelli dimorano in insieme” Salmo133:1

La nostra appartenenza a Dio è visibile anche nei luoghi spirituali, i demoni sanno a chi apparteniamo, in Atti 19:13-16  leggiamo: ”Or alcuni degli esorcisti giudei che andavano attorno, tentarono anch’essi d’invocare il nome del Signor Gesù su quelli che avevano degli spiriti maligni, dicendo: Io vi scongiuro, per quel Gesù che Paolo predica. E quelli che faceva questo, erano sette figliuoli di un certo Sceva, Giudeo, capo sacerdote. E lo spirito maligno, rispondendo, disse loro: Gesù, lo conosco, e Paolo so chi è; ma voi chi siete? E l’uomo che aveva lo spirito maligno si avventò su due di loro; li sopraffece, e fece loro tal violenza, che se ne fuggirono da quella casa, nudi e feriti.

  • Decreta il nostro diritto di ricevere le promesse:Benedetto sia il Dio e Padre del nostro Signore Gesù Cristo, che ci ha benedetti di ogni benedizione spirituale nei luoghi celesti in Cristo” Efesini 1:3

Dobbiamo combattere contro tutto ciò che in noi non è ancora circonciso e affrontare il nostro ego con la stessa rabbia e la stessa ostinatezza che ha dimostrato Davide quando ha combattuto contro Goliath, il gigante incirconciso, dobbiamo nutrire lo stesso disprezzo che ha nutrito Gionatan davanti ai filistei incirconcisi, da sempre nemici del popolo.

Due voci: la voce di Dio e la voce del faraone, ancora oggi possiamo sentire la eco di queste due voci.

La voce di Dio continua a dare lo stesso ordine al faraone:“Lascia andare il mio popolo perché mi serva, , ma la voce del faraone  continua a dare la stessa risposta: “’Siete dei pigri! siete dei pigri! Per questo dite: Andiamo a offrir sacrifici all’Eterno. Or dunque andate a lavorare!” in altre parole non ve ne andrete, dovete restare qui, continuare ad essere schiavi, schiavi di paure, di oppressioni, schiavi di pensieri, di frustrazioni, di rabbie, di rancori.

Ma questo non è possibile, noi apparteniamo a Dio, siamo stati circoncisi nell’anima, la natura della Chiesa è una natura di amore, l’apostolo Paolo nel nuovo testamento dichiarerà: ”[…..] Poiché i veri circoncisi siamo noi, che offriamo il nostro culto per mezzo dello Spirito di Dio […..]Fi 3:3, siamo segnati non nella carne, ma nell’anima, segnati per essere liberi dal male, per fare del bene, per perdonare, siamo nuove creature, rigenerati, siamo stati circoncisi d’una circoncisione non fatta da mano d’uomo, ma della circoncisione di Cristo per entrare a partecipare all’opera di Dio affinché ciò che Dio ha creato funzioni bene.

Si racconta una storiella: ”Un giorno un uomo prese un serpente per liberarlo e il serpente morse la mano dell’uomo e l’uomo lasciò cadere il serpente, ma poi lo riprese e tentò ancora di liberarlo, ma il serpente gli morse di nuovo la mano, l’uomo lasciò cadere il serpente ma  poi  riprovò ancora a prenderlo per liberarlo, un uomo che da lontano aveva osservato tutta la scena rimase perplesso e chiese:” ma perché ti ostini a liberarlo, lascialo morire non vedi che continua a morderti? E l’uomo rispose: il serpente continua a mordermi perché questa è la sua natura, ma la mia natura è fare del bene”

Il faraone non può fermarci, siamo stati liberati dalla mano potente di Dio, il tempo della schiavitù è passato, siamo legati a Dio da un patto eterno, gli apparteniamo, abbiamo le Sue promesse, il grande esodo è iniziato, siamo in viaggio, in marcia verso la grande eredità, un’eredità eterna riservata solo ai santi, riservati a coloro che hanno deciso di circoncidere il loro cuore.

                                                                                                            Emanuele Campo e Pastore della CEBA CHURCH di Busto Arsizio VA. Ha conseguito il Bachelor in Studi Religiosi della University of Wales presso la Facoltà Pentecostale di scienze religiose in Bellizzi (SA). Ha collaborato con una missione interdenominazionale dal 1987 al 1998 acquisendo una formazione evangelistica. 

N/A