MANTIENI LA TUA POSIZIONE

Il popolo di Israele fu schiavo del faraone per quattrocento anni, ma Dio udì il loro grido e scese a liberarli.

Il Signore fece grandi prodigi, quella notte un agnello fu immolato e Israele usci dall’Egitto a testa alta, iniziò il grande esodo verso una destinazione certa: il buon paese e dopo 40 anni vi entrarono.

Dio aveva mantenuto le Sue promesse!.

Ma l’ordine di Dio era drastico: “Quando l’Eterno, il tuo DIO, ti avrà introdotto nel paese in cui entri per prenderne possesso, e avrà scacciato davanti a te molte nazioni: gli Hittei, i Ghirgasei, gli Amorei, i Cananei, i Perezei, gli Hivvei e i Gebusei, sette nazioni più grandi e più potenti di te, e quando l’Eterno, il tuo DIO, le avrà date in tuo potere tu le sconfiggerai e le voterai al completo sterminio; non farai con esse alleanza, né userai con loro alcuna misericordia. [……]Ma con loro vi comporterete così: demolirete i loro altari, spezzerete le loro colonne sacre, abbatterete i loro Ascerim e darete alle fiamme le loro immagini scolpite. Poiché tu sei un popolo consacrato all’Eterno, il tuo DIO; l’Eterno, il tuo DIO, ti ha scelto per essere il suo tesoro particolare fra tutti i popoli che sono sulla faccia della terra.” (Deuteronomio 7:1,2,5,6)

Israele doveva assolutamente eliminare tutti i popoli che abitavano il paese, erano popoli malvagi, gente senza legge, senza scrupoli, capace di far passare il loro figli per il fuoco per offrirli ai loro dei, era necessario distruggere tutte le loro pratiche idolatre, le colonne sacre e ogni idolo.

Finalmente Israele prende possesso del paese, ma in un momento inaspettato i vecchi nemici che erano già stati vinti si ripresentarono, proprio come fantasmi del passato.

 La terra promessa è per noi figura della nuova vita che Cristo ha realizzato in noi, una vita di libertà e di autorità.

La Bibbia dice che la nostra posizione è elevata, siamo seduti nei luoghi celesti in Cristo:Ma Dio […..]ci ha vivificati con Cristo, e ci ha risuscitati con lui e con lui ci ha fatti sedere nei luoghi celesti in Cristo Gesù, per mostrare nelle età che verranno le eccellenti ricchezze della sua grazia .” (Efesini 2:4-7)

E’ una posizione che Gesù ha conquistato per noi, è già nostra, non dobbiamo fare nessuno sforzo per occuparla, ma sicuramente dobbiamo fare ogni sforzo per rimanere in essa, perché i vecchi nemici possono ripresentarsi per tentare di derubarci di ciò che Dio ci ha dato, così come è accaduto per il popolo di Israele.

Uno di questi fu Gerico, una città rasa al suolo dagli Israeliti, grazie all’intervento di Dio, ma che ricomparirà qualche secolo dopo, in tutta la sua forza.

Era una fortezza inespugnabile, una città antica.

Gli abitanti di Gerico furono i primi ad usare i carri di battaglie, si ritenevano forti, capaci, autosufficienti; praticavano il culto alla luna e, con i cambiamenti delle fasi lunatiche, auspicavano cambiamenti di vita, le fasi di luna piena venivano interpretate come tempi di rinascita.

Si potrebbe pensare che le famose mura, alte 3 metri, siano state edificate dagli abitanti di Gerico esclusivamente per proteggere la città, ma, anche se apparentemente potevano considerarsi fortezze di protezione, in realtà testimoniavano della loro arroganza, della loro indipendenza, erano vere e proprie fortezze di orgoglio.

Dio guidò Israele ad affrontare questo popolo pagano, fu la prima grande battaglia per Israele che con una grande strategia riportò la vittoria, le mura crollarono e Dio pronunciò una maledizione sulla città di Gerico: “Sia maledetto, davanti al SIGNORE, l’uomo che si alzerà a ricostruire questa città di Gerico! Egli ne getterà le fondamenta sul suo primogenito, e ne rizzerà le porte sul più giovane dei suoi figli”(Giosue’ 6:26).

Ma al tempo di Acab un uomo ricostruirì le fondamenta e la maledizione si avverò: “ Al tempo di lui, Acab) Chiel, di Betel, ricostruì Gerico; ne gettò le fondamenta su Abiram, suo primogenito, e ne rizzò le porte su Segub, il più giovane dei suoi figli, secondo la parola che il Signore aveva pronunciata per bocca di Giosuè, figlio di Nun.” (1Re16:34)

Gerico potrebbe essere quel fantasma che ritorna nella nostra vita, quel passato che si ripresenta, la vecchia attitudine  riedificata nei nostri cuori che manifesta orgoglio e indipendenza.

Un altro fantasma del passato per gli israeliti furono i filistei, un popolo considerato una spina nel fianco, definiti con disprezzo incirconcisi.

I filistei ritornarono per muovere guerra a Israele e furono molto astuti, progettarono una strategia di guerra vincente:“I Filistei si radunarono per combattere contro Israele; avevano trentamila carri, seimila cavalieri e gente numerosa come la sabbia che è sulla riva del mare. Salirono dunque e si accamparono a Micmas, a oriente di Bet-Aven. [….]Allora in tutto il paese d’Israele non si trovava un fabbro; poiché i Filistei avevano detto: «Impediamo agli Ebrei di fabbricarsi spade o lance». […..]Così nel giorno della battaglia avvenne che in mano a tutta la gente che era con Saul e con Gionatan non si trovava né una spada né una lancia; se ne trovava soltanto in mano di Saul e di Gionatan suo figlio.” (1Samuele 13:5,19,22)

Non si trovavano spade né lance, Israele fu privata dell’unica possibilità di difesa.

La srategia oggi è la stessa: privarci delle armi che Dio ci ha dato, l’Apostolo Paolo in Efesini 6:17 afferma che la Parola di Dio è la spada dello Spirito, impedirci di leggere la Parola significa rischiare di essere esposti a infamia.

Una delle prime vittorie di Davide fu contro il gigante Goliath, con una fionda e 5 pietre lo uccise (1Samuele 17), ma, qualche anno dopo, altri 4 giganti si ripresentano e Davide e i suoi guerrieri dovettero affrontarli, uno di questi era mostruoso: ”Ci fu ancora una battaglia a Gat, dove si trovò un uomo di grande statura, che aveva sei dita per ciascuna mano e per ciascun piede, in tutto ventiquattro dita. Anch’egli era dei discendenti di Rafa”. (1Cr 20:6)

Un gigante con sei dita per ogni piedi che simboleggiano la stabilità e sei dita in ogni mano che simboleggiano l’abilità, caratteristiche capaci di far dimenticare a Davide la sua posizione di re, una posizione di grande autorità.

Quante volte la vita ci costringe ad affrontare situazioni ai nostri occhi mostruose e dimentichiamo che siamo in posizione di autorità, siamo seduti nei luoghi celesti in Cristo, facilmente ci scoraggiamo e pensiamo di non essere capaci di gestire gli eventi, di non avere abilità, o di aver perso la stabilità, ma noi abbiamo ricevuto lo Spirito di Dio, abbiamo la Sua unzione.

Gerico, i filistei, i giganti sono i vecchi nemici che ritornano.

Ma le fortezze di orgoglio sono già caduti davanti ai nostri occhi, i giganti che ci rendevano instabili e insicuri sono stati abbattuti, i nemici che volevano disarmarci sono stati messi in fuga, le cose vecchie sono passate e alla croce un Agnello è stato immolato affinché oggi potessimo essere seduti nei luoghi celesti in Cristo ed esercitare l’autorità sul quel passato che ritorna, su quel passato che vuole derubarci della nuova vita in Cristo, sul quel passato che non ci appartiene più.

                                                                                                            Emanuele Campo e Pastore della CEBA CHURCH di Busto Arsizio VA. Ha conseguito il Bachelor in Studi Religiosi della University of Wales presso la Facoltà Pentecostale di scienze religiose in Bellizzi (SA). Ha collaborato con una missione interdenominazionale dal 1987 al 1998 acquisendo una formazione evangelistica. 

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